Il silenzio è il dono dell'eternità, è sorgente di vita, è una profonda realtà... ma solo chi riesce a scendere nelle profondità della propria solitudine è capace d'interagire positivamente col genere umano, e dunque può dare il suo contributo a costruire la comunità, e solo chi è capace di comunione può vivere una solitudine che non uccida.
Ma la solitudine che hanno avvertito gli eroi dello spazio, a ben vedere, è tutta un'altra cosa e lo sanno bene i 12 astronauti che hanno messo piede sulla Luna.
Il dodici è legato alla sacralità: dodici sono le grandi divinità greche, i mesi dell'anno, gli apostoli di Gesù, i segni dello zodiaco, le tribù d'Israele nel Vecchio Testamento, le dodici fatiche di Ercole... Ai tempi nostri, dodici sono il numero delle stelle sulla bandiera dell'Unione europea, poichè il numero dodici è tradizionalmente simbolo di perfezione, completezza ed unità (per questo la bandiera rimarrà invariata a prescindere dai recenti e futuri ampliamenti).
Ma il 12 è anche il simbolo dell'Appeso, del sacrificio, negli Arcani maggiori.
Neil Armstrong, Buzz Aldrin, Charles Conrad, Andrew Smith, Charlie Duke, Edgard Mitchell, David Scott, Alan Bean, John Young, Gene Cernan, James Irwin, Harrison H. Schmitt ... tutti figli dello stesso destino anche dopo il rientro sulla Terra, ma soprattutto figli di una generazione straordinaria che lottava per una promessa. Come i combattenti del Vietnam erano forse destinati ad imprese più grandi di loro... ma sono stati invece condannati ad una vita senza via di scampo.
Di questo parla il film-documento del regista Jeffrey Roth, attraverso testimonianze raccolte da sette dei 12 astronauti delle missioni Apollo, raccontando le storie di questi eroi della Guerra fredda che dopo aver toccato il cielo con un dito molti sono passati per il male profondo della depressione. La maledizione della Luna li ha segnati per sempre
Pete Conrad, Alan Sheppard e James Irwin sono morti, Neil Armstrong vive da anni nel silenzio e rifiuta di parlare, David Scott non vuole avere rapporti con gli ex colleghi; Aldrin dopo un periodo di dipendenza dall'alcool è stato ricoverato in un ospedale psichiatrico; Alan Bean dell'Apollo 12 è convinto di non essere mai rientrato sulla Terra, Edgar Mitchell dell'Apollo 14 cerca ancora la chiave di conciliazione tra Scienza e Religione, convinto che le nostre molecole siano state copiate dalle stelle. Non hanno mai avuto vita facile gli esploratori dello spazio, gli unici uomini scesi sulla luna.
L’impresa lunare fu un gesto titanico, prematuro, compiuto con una tecnologia che oggi fa sorridere (basti pensare che c’è più memoria in un telefonino di oggi che nei computer che calcolarono l’ammaraggio lunare nelle missioni Apollo). Parole tratte dal libro del giornalista e scrittore inglese Andrew Smith, che ha scritto il libro "Polvere di Luna", un'inchiesta sugli uomini che camminarono sul suolo più lontano mai raggiunto.
Per alcuni anni l’umanità ha vissuto un sogno, poi più nulla o quasi... e sui protagonisti che hanno compiuto quelle imprese straordinarie e fatto sognare milioni di persone è scesa una coltre di nebbia, scollegandoli per sempre da un mondo che non è più il loro...