17/08/2007 FUTURO PROSSIMO  
La grande sfida dell'Umanità

Mai negli ultimi 1000 anni il sole è stato così attivo come ai giorni nostri. Attivo, poichè emette più calore rispetto ad un tempo, anche se in quantità percentuali piuttosto basse. Bisogna però considerare che la quantità di calore proveniente dal sole è talmente grande ed enorme che anche piccole variazioni di percentuale significano che è comunque in grado di modificare il clima del pianeta. Tutto ciò dipende, pur se non è possibile quantificarlo in percentuale, sia dall'azione dell'uomo che dalle cause naturali. La ragione sta nel mezzo. Ad esempio alla fine del Cretaceo, 65 milioni di anni fa, la Terra era mediamente di 8 gradi più calda rispetto ad oggi e 65 milioni di anni fa non si emetteva anidride carbonica perchè ancora non aveva fatto la sua comparsa l'uomo e di conseguenza non c'erano auto, riscaldamento... In quel periodo, l'espansione degli oceani interessò tutti i continenti e per via delle alte temperature, quasi ovunque sulla Terra, non esistevano i ghiacciai perenni, e tutte le acque dei mari raggiunsero il massimo livello di tutta la storia del nostro Pianeta. Gran parte delle terre emerse furono così sommerse da mari e se fosse ora possibile vedere com'era l'Italia a quell'epoca, molto probabilmente apparirebbe all'incirca come sono oggi le Maldive: né più e né meno come una cintura di piccole isole e di banchi sabbiosi.

Cio che deve preoccupare oggi, non è il fatto che le temperature siano aumentate, è normale, sono cicli naturali che portano il clima a mutare;
bisogna preoccuparsi invece della rapidità con cui sta aumentando la temperatura perchè, per fare quegli 8° gradi del Cretaceo ci son voluti milioni di anni mentre invece oggi, nel solo giro di un secolo abbiamo acquistato qualche grado: un riscaldamento che in cento anni non si era mai visto. Ed è proprio questo che deve preoccuparci, perchè fin quando le variazioni climatiche sono così rapide diventa difficile per tutti gli esseri umani adeguarsi. Del resto dobbiamo pensare che anche in passato sono scomparse antiche civiltà a causa d'improvvisi e bruschi cambiamenti climatici, chiaramente non dovuti dall'azione dell'uomo bensì da cause naturali quali gli effetti dell’attività solare, eruzioni vulcaniche, terremoti... questo per dire quanto può essere d'impatto importante una variazione climatica così brusca. Qui si parla di un tempo che si sviluppa in millenni che può apparire enorme quindi sufficiente a creare anche un modello comportamentale.

Chiaramente i dati accurati, aggiornati soprattutto da strumenti sofisticati, che sono certificati e hanno una storia piuttosto breve se rapportata a quelli che sono i tempi tipici delle variazioni climatiche terrestri, qualche indicazione ce la danno lo stesso. Ad esempio, la Noaa, l'agenzia americana per gli oceani e l'atmosfera ha effettuato un'indagine sulle temperature osservate dal 1880 ad oggi in numerosissime località distribuite in maniera omogenea sulla superficie del pianeta. Ne è risultato che dal 1880 ad oggi le cinque annate più calde di sempre sono tutte concentrate nell'ultimo decennio. Ovviamente, è un evidente indizio del fatto che la Terra si sta scaldando in maniera piuttosto rapida.

Cosa pensare?

Sicuramente ci sono anche cause naturali ma per un aumento così rapido delle temperature ci deve essere qualcos'altro che prima non c'era, ed è certamente l'azione dell'uomo. Il risultato di tutto questo, è che il più grande ghiacciaio del mondo si va sciogliendo ad una velocità vertiginosa e si verificano eventi atmosferici in proporzioni molto grandi in cui uragani e tempeste diventano sempre più frequenti.

Cosa si può fare?

In alcuni recenti studi della Commissione europea si dice che se tutti stessimo un poco più attenti a risparmiare energia: usare la macchina ad esempio per distanze importanti e non per andare a comprare il giornale all'edicola dietro l'angolo (tra l'altro fa bene alla salute e comporta una non emissione di anidride carbonica in atmosfera); togliere lo stand by alla Tv, spegnere le altre luci in casa quando magari si è tutti in cucina a mangiare... Se tutti facessimo così ci sarebbe una noevole riduzione delle emissioni inquinanti, anche se tutto questo verrà vanificato dalla prepotente entrata in scena dei Paesi del sudest asiatico: Cina e India su tutti. In Cina, più di un miliardo di persone non hanno la macchina, non hanno il riscaldamento in casa, non hanno la lavatrice... ma non per loro scelta ma è proprio perchè non vivono in un contesto consumistico quale il nostro. Ma visto che il Paese del Dragone, proprio in occasione delle prossime Olimpiadi, vorrà dare un segnale forte al mondo sull'esistenza della realtà cinese (impressionante dal punto di vista numerico)... c'è d'aspettarsi nei prossimi due, tre lustri un aumento sconsiderevole delle emissioni inquinanti. Basta vedere la grande nube marrone su quell'area del mondo prodotta dall'inquinamento.

Bisogna allora arrendersi a tutto ciò? Siamo condannati?

E' evidente che il punto su cui vale la pena insistere resta la riconversione totale dell'approvvigionamento energetico. Abbandonare gradatamente l'apporto energetico dei combustibili fossili (petrolio, carbone, gas), cercare fonti di energia alternative, innovative, nel nucleare "pulito" cioè nella fusione nucleare , quella che non produce scorie, che può darci energia in quantità notevole, e che ha molte meno controindicazioni rispetto alla fissione nucleare.

Molti penseranno "chissà se ci arriveremo e se gli interessi economici in gioco lo permetteranno". In realtà la Scienza non sta con le mani in mano. A riguardo, in Europa esiste il progetto ITER, cioè le costruzione di una macchina per la fusione con potenza di 500 MW che dovrebbe diventare operativo nel 2016 (nell'immagine sopra).

Anche in America si stanno dando un gran da fare. E' soprattutto questa la grande sfida che l'umanità dovrà affrontare.



Fonte: L.V.
 

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